mercoledì 28 marzo 2012

Faceskin redazione - social network di cool hunter by Claudio Cecchetto

Il cool hunting (termine anglosassone nato negli Usa  negli anni ’80) rappresenta uno strumento del marketing, esploso tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI secolo, che si occupa dell'osservazione delle tendenze e dei modelli culturali che si stanno formando o evolvendo nei media, nella moda e più in generale nelle pratiche quotidiane degli attori sociali. "Cool" è un termine in uso nello slang anglosassone e significa letteralmente fresco, ma fu usato nell'accezione di "qualcosa di nuovo" a partire dagli  anni sessanta mediando un'espressione di origine musicale collegata al nuovo stile del Jazz. Associato prima alle subculture giovanili e fatto proprio dal linguaggio pubblicitario a partire dagli anni ottanta, il termine è entrato anche nei vocabolari giovanili non anglosassoni.

Il cool hunting applica un approccio sociologico di "cult research" che si realizza mediante attività tipo il websurfing, il socialnetworking, blog) o esplorazione visiva e diretta dei mondi e degli scenari di riferimento e delle culture giovanili (utilizzando spesso immagini fotografiche e/o video a supporto delle ricerche). La matrice osservativa del coolhunting lo avvicina a metodologie di stampo sociologico ed etnografico.

Ogni Cool-hunter può operare come free-lance o per incarico di un'agenzia di ricerca che fornisce un brief sugli ambiti di interesse della ricerca da effettuare; fornisce materiale utile a delineare, in anticipo sui tempi, le mode e i linguaggi "che verranno" nell'ambito degli eventi, dei media, dello spettacolo, del marketing, della comunicazione, del fashion system, dei consumi culturali. Da fenomeno di nicchia il cool hunting sta diventando una professione ben delineata, alla quale iniziano ad essere dedicati i primi corsi di formazione.

Dall'intuizione di Claudio Cecchetto, fondatore di radio Deejay, arriva Faceskin. Partendo da personaggi come Jovanotti, Fiorello, Max Pezzali, Linus che hanno condiviso la loro lista di siti web che, insieme, diventano un itinerario. Sono organizzati in weblist da sfogliare, come un album fotografico.  ogni iscritto può organizzare la sua raccolta su argomenti da condividere con gli altri. Diventano i primi passi per la "social search": sono le persone a scandagliare il web, segnalare le strade da seguire e archiviare i percorsi in una biblioteca comune. Faceskin è ancora in una fase ad accesso limitato (beta) con poco più di 15mila utenti registrati. Che al momento dell'iscrizione possono scegliere almeno sei temi e vedere quali sono i profili con interessi simili.

"Vogliamo trovare nuovi personaggi che siano guide di internet", spiega Cecchetto e li chiama “newsjockey”, ma altro non sono che cool hunters , che avranno il compito di scandagliare il web e racchiudere la loro competenza nella ricerca di notizie. Non una formula matematica, ma l'intuizione e l'esperienza delle persone. Questo è il progetto faceskin presentato ieri allo IULM di Milano .

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