lunedì 15 aprile 2013

BITCOIN, la moneta virtuale


I Bitcoin, (di cui ho già parlato Moneta virtuale ...  in altri post), le monete digitali  sono nate come un gioco virtuale, ma ha preso piede rapidamente nella Silicon Valley e ora cresce il numero di esercizi commerciali e società online che l'accettano come mezzo di pagamento. I patroni di questa speculazione sono i celebri gemelli Cameron e Tyler Winklevoss già soci di Mark Zuckerberg alla fondazione di Facebook.

Dovrebbe preoccuparsi la Federal Reserve, che sta perdendo il monopolio nell'emissione di moneta?
I gemelli Winklevoss restano due patiti dell'innovazione hi-tech. In questo caso sono saltati su un treno in corsa. Bitcoin non è invenzione loro. Nessuno sa bene come sia nata la moneta virtuale, i suoi esordi risalgono al 2009 e nessuno consoce i suoi  programmatori , il  fatto è che oggi il mercato finanziario dei Bitcoin vale già 1,3 miliardi di dollari. Caratterizzato da fluttuazioni folli, con variazioni del 60% anche in una singola seduta. E' un mercato ancora ristretto ed  al momento sono in circolazione in totale11 milioni di queste cyber-monete. Le possibilità di spenderle restano ancora ridotte. Ci sono dei siti online che le accettano come mezzi di pagamento, alcuni di dubbia fama come per esempio Silk Road dove si dice vengano spacciati stupefacenti.

La zona del mondo che dovrebbe essere più ricettiva a questo genere di esperimenti è naturalmente la Silicon Valley californiana e qualcuno già immagina che a Palo Alto o a Cupertino si comincerà a pagare in Bitcoin il cappuccino da Starbucks.
In Giappone c'è una società, la Mt. Gox, che si è specializzata nel trading di Bitcoin e sostiene di gestire l'80% delle transazioni. A Malta è stato creato perfino uno hedge fund che investe in questa "moneta Internet".

Forse non c'è da stupirsi se qualcuno si rifugia in un conio immaginario, visto come vanno le banconote "reali", c’è da augurarsi che i BITCOIN non diventino un bene rifugio.

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