lunedì 22 giugno 2015

La guerra per la conquista dei cieli italiani

E' passato quindi  circa un anno da un mio post (Riflessioni sul settore turistico italiano) scritto a Dubai sul turismo italiano e poco purtroppo é cambiato.  In questo post tra i più apprezzati del mio BLOG faccio riferimento al problema logistico del nostro sistema aeroportuale. 
"Il problema vero sono però gli aeroporti, ogni città vuole un suo aeroporto. In Italia ne sono nati quindi centinaia di aeroporti, un mercato polverizzato che non permette lo sviluppo di poli aeroportuali e quindi politiche di code sharing (politiche che permettono di fare i combinati tra diverse compagnie e quindi attrarre traffico aereo e turisti stranieri). E’ un fatto che gli hub internazionali sempre più spesso utilizzati dagli Italiani stessi per voli intercontinentali  sono Londra, Francoforte, Parigi, Madrid, Istanbul, Abu Dhabi e Dubai, piuttosto che Roma o Milano. E’ un fatto che le compagnie aeree estere (minori) stiano abbandonando in massa gli aeroporti italiani posizionandosi invece su questi hub … è un fatto che tutto questo determini non solo una perdita di business turistico, ma anche import – export e la difficoltà oggettiva di aperture di sedi estere in Italia."

Oggi torno a parlarne in quanto proprio in questi giorni risulta evidente che sia in atto nel nostro paese una vera propria guerra per la conquista dei nostri cieli. Questa guerra é incentrata proprio nella conquista di traffico da parte di alcune compagnie in favore del proprio hub di riferimento. 
E' infatti in atto un duro confronto tra i vettori del golfo e quelli occidentali. E' cosa nota "l'alleanza" tra Etihad e Alitalia. E' meno nota invece la nuova alleanza tra Emirates (che sta aumentando esponenzialmente i collegamenti con il golfo) e Easy Jet ... e il conseguente fronte comune che si é creato tra Lufthansa, Air France-Klm e Ryanair. Vedremo?
Quel che é certo é che questa guerra dei cieli é in questo momento una questione di aziende, quindi una battaglia serrata di costi, prezzi, commissioni .... e quindi quote di mercato finalizzate al rafforzamento del proprio hub di riferimento, nessuno dei quali é chiaramente in Italia (solo Easy Jet sta investendo su Malpensa). 
Questa guerra nei cieli potrebbe anche essere un opportunità, in quanto queste grandi aziende sono evidentemente disposte a investire nel nostro paese e se il sistema aeroportuale fosse strategicamente razionalizzato l'Italia potrebbe a fronte di maggiori garanzie strategiche per queste aziende fare delle richieste  che potrebbero risolvere alcuni degli enormi problemi logistici del nostro paese, ma non essendo apparentemente amministrati turisticamente dovremmo invece subire le scelte più o meno remunerative di queste aziende ..... Speriamo bene!   


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